Nikola Tesla.

Nikola Tesla, nato da famiglia serba nel 1856 a Smiljan in Croazia e morto a New York nel 1943, appartiene alla numerosa schiera dei geni dimenticati dalla storia. Scienziato fra i più straordinari del XX secolo, a lui dobbiamo innumerevoli scoperte e invenzioni che hanno trasformato radicalmente la società in cui viviamo.

Fu un personaggio di grande fascino, stravagante, visionario, per molti aspetti misterioso. Per l’arditezza dei suoi progetti, troppo avanzati rispetto ai tempi, riuscì a vedere realizzate in vita solo alcune delle sue avveniristiche idee.

Possiamo domandarci allora per quale motivo uno scienziato così importante, i cui meriti oggi sono riconosciuti in tutta la comunità scientifica, è spesso dimenticato e relegato in un ambito periferico della storia della scienza moderna?

Fu la sua avversione per la teoria della relatività di Einstein, forse, che lo relegò, più di ogni altro motivo, all’oblio. Tesla riteneva che tutta la materia derivasse da una sostanza primigenia, l’etere luminifero che riempiva lo spazio. Trasse questa convinzione da una serie di esperimenti condotti nel suo laboratorio.

L’etere fu per Tesla una nuova forma di energia senza limiti, a proposito della quale scrisse nella sua autobiografia:

Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta di raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’energia senza limiti, che può essere incanalata.

E la storia, come previsto, si è ripetuta. Ma forse non tutti sanno che dopo un dibattito scientifico estenuante, durato numerosissimi anni, con innumerevoli conferenze e convegni a cui parteciparono scienziati del calibro di Lorentz, Arthur Eddington, Albert Einstein, Max Planck, solo per citare i più noti, si arrivò ad una conclusione che non solo dà ragione a Tesla, ma a molti altri scienziati della sua epoca e del passato.

Molti si sorprenderanno nell’apprendere che lo stesso Albert Einstein, che gli storici hanno fatto il campione della lotta a favore della concezione materialistica dell’universo e della negazione dell’etere, negli ultimi 40 anni della sua vita, fu invece favorevole all’esistenza di un etere relativistico. Fu proprio Albert Einstein, infatti, a definire il concetto di un “nuovo etere” confermando così non solo quanto affermato da Nikola Tesla, ma le antiche teorie di un altro grande personaggio del rinascimento italiano: Gerolamo Cardano.