Gli scopi dell’Architettura e dell’Architettura Sacra

L’Architettura ha lo scopo di realizzare un edificio la cui idea nasce essenzialmente da una esigenza umana e che viene realizzata secondo i canoni estetici generali di un certo periodo storico e particolari dell’autore dell’opera. L’attenzione è posta sulle tecniche utilizzate per la costruzione e sul risultato estetico. L’edificio costruito ha quindi lo scopo di soddisfare la necessità di avere un luogo chiuso in cui vivere o compiere tutto ciò per cui è stato realizzato e al tempo stesso soddisfare un’esigenza estetica.

L’Architettura Sacra ha lo scopo di realizzare un edificio sacro, cioè un Tempio, la cui idea è di natura mistico/teologica e quindi non nasce da una esigenza umana, ma all’opposto, ha il compito, semmai, di far nascere una nuova esigenza nell’uomo che è quella di separarsi, abbandonare e liberarsi interiormente da tutte le esigenze umane e accedere ad un nuovo mondo a carattere spirituale. L’Architettura Sacra ha lo scopo di inserire nella Terra un seme che è un’idea Celeste, per cui l’edificio Sacro si pone come limite fra due Mondi: quello umano, materiale, ordinario, profano e quello Sacro, dove regna il Divino. Nel mondo Profano al di fuori della Cattedrale, regna il Buio e il Maligno, mentre nel Mondo Sacro, all’intero del Tempio, regna la Luce e il Divino. Colui che si avvicina al Tempio deve abbandonare la Tenebra, che porta in sé, e entrare nella Luce per diventare egli stesso una luce nella Luce. Il limite fra Profano e Sacro è inviolabile, invalicabile alle forze oscure del Male. La funzione del Tempio è quindi di difesa contro le forze disgregatrici del Mondo, ma è anche un Modello del Cosmo governato dalle forze Divine per il tramite di quelle angeliche e spirituali, quindi un Luogo in cui compiere un’Ascesa attraverso la ricezione della Luce che trasforma le tenebre della coscienza secondo il modello, l’idea mistico-teologica innestata nella Costruzione stessa.

Il Tempio Gotico Immagine del Cosmo

Quando i Maestri d’Opera ideavano e progettavano un edificio sacro, cioè una costruzione dedicata e appartenente alla divinità, non si limitavano ad applicare i normali canoni e concetti costruttivi, ma innalzavano le loro opere secondo le leggi dell’armonia universale, in quanto il Tempio è concepito come un “edificio cosmico”, nel senso che il suo disegno riproduce l’universo nella sua essenza e nella sua struttura, nelle sue leggi e nei suoi ritmi. Nel progetto del Tempio, infatti, emergono la forza del Numero, l’ordine della Geometria, le proporzioni della Musica e l’orientamento dinamico dell’Astronomia. Di fatto, fin dall’antichità, la forma e le proporzioni di un edificio sacro non sono determinate dalla ricerca di effetti estetici, ma da profonde regole matematico-simboliche che legano ed ordinano, sia dal punto di vista fisico che metafisico, tutte le parti della costruzione. La finalità nella costruzione del vero Tempio non è quindi da ricercarsi nel motivo architettonico di tipo strutturale o estetico, bensì nella ricerca e manifestazione dell’accordo fra il temporaneo e l’eterno. In particolare nel progetto di un Tempio sacro assumono spesso un ruolo di primo piano gli stessi rapporti che governano il mondo della musica, le cui regole matematico-geometriche erano comprese ed applicate dai Maestri d’Opera non come fatti semplicemente naturali, ma come echi dell’ordine celeste e divino. L’architettura sacra è basata, come l’armonia musicale, sulla consonanza delle varie parti ed è costruita come sviluppo e fioritura di figure geometriche perfette. Praticamente il Tempio è sviluppato alla stregua di una composizione musicale nella quale tutte le forme, superfici e volumi sono collegate in assolute proporzioni armoniche, ossia in perfetta misura e ritmo come un accrescimento naturale e riunite in un Tutto-Unità per farne un elemento terrestre in perfetta risonanza con il mondo Celeste. Quindi il Maestro d’Opera mediante la profonda conoscenza e applicazione delle matematiche (intese nel loro aspetto tecnico e soprattutto spirituale) e attraverso il sapiente utilizzo degli strumenti di progettazione, poteva far “suonare lo spazio”, ovvero tradurre l’armonia musicale, vista come l’eco dell’ordine celeste, in euritmia visiva esprimente l’impronta geometrica di questo eco.

Il Tempio come confine tra visibile ed invisibile

Il Tempio è il confine fra il mondo visibile e invisibile. Il mondo spirituale non è un luogo lontano, ma una realtà che ci compenetra e ci avvolge. Le Cattedrali Gotiche sono i Templi costruiti dagli antichi Iniziati, che scolpivano sulla pietra i simboli tradizionali del passato per essere letti con gli occhi dello spirito dagli Iniziati del futuro. Il Tempio è un libro scritto con i simboli tradizionali sui quali dobbiamo soffermarci per comprenderli e riviverli. Essi parlano a noi del “Grande Architetto dell’Universo” e di noi che a Lui andiamo per glorificarlo. L’invisibile, per il vero Iniziato, è visibile e sperimentabile. Ma data l’impotenza della vista spirituale dei fedeli, i Costruttori delle antiche Cattedrali, sono stati costretti a soccorrerne la temporanea debolezza spirituale, rappresentando con segni e simboli visibili, la realtà invisibile. Le Cattedrali rappresentano nella pietra una realtà spirituale che ci avvolge, ma che non possiamo cogliere se non apriamo gli occhi interiori. La Cattedrale racchiude in sé tutto il Cosmo, ne addita la realtà spirituale, è una finestra perché lo sguardo dell’osservatore scruti il mondo celeste, che è alla sua portata. Essa rappresenta l’idea del Cosmo, della Creazione nel suo Ordine regolato da Principi Immutabili e Permanenti e addita al suo Creatore, il Grande Architetto dell’Universo. Attraverso la Cattedrale abbiamo la possibilità di entrare in contatto con il mondo spirituale, risalire dalla forma all’idea che dà vita alla forma, fino a contemplare l’origine della vita, il Creatore stesso. La Cattedrale è una finestra che porta la Luce ed è essa stessa Luce. Non si può separare la luce dalla finestra, altrimenti questa finestra non sarebbe altro che vetro e legno. Così non si può separare la Cattedrale dalla Realtà Cosmica e Spirituale che porta come Immagine, altrimenti non sarebbe che un guscio vuoto. Chi entra nella Cattedrale con una certa preparazione, può vivere il Mistero che racchiude in se stessa. Un’Idea spirituale che il Costruttore ha impresso nella pietra. E’ curioso constatare che in greco “sguardo” si dice “idea”. Lo sguardo è espressione della coscienza, dell’anima che “vede”. Se l’uomo è cieco, il suo occhio interiore non può “vedere” l’idea che si nasconde nella Cattedrale. Attraverso il sapiente uso dei numeri, delle forme geometriche, delle proporzioni e dell’orientamento nello spazio, il Maestro d’Opera inserisce nella costruzione Sacra l’idea mistico/teologica che ha il potere di legare l’alto e il basso secondo il detto ermetico: “Come è in Alto così è in basso” (Trismegisto).

Le fasi della costruzione del Tempio

La Costruzione del Tempio ripercorre simbolicamente la Creazione del Cosmo come pure quelle della Realizzazione spirituale dell’Uomo. (Benassai, 2003), avremo quindi 6 fasi, in analogia ai 6 giorni del Genesi:

  1. Scelta del luogo
  2. Determinazione dell’asse verticale e del “Cerchio primitivo”
  3. Orientamento dello spazio o “Quadrato del Cielo”
  4. Quadratura del cerchio primitivo o “Quadrato della Terra”
  5. Costruzione
  6. Consacrazione

Queste sei fasi non nascono nel XII secolo, si ritrovano infatti già dettagliate in epoca romana con Vitruvio che le descrive nella sua opera “De Architettura” (Vitruvio, 2008), ma si fanno risalire a epoche ancora più antiche, probabilmente alla IV dinastia dell’antico Egitto, quando si prese a orientare i templi secondo i movimenti del Sole, insieme alla nascita del culto del Dio Sole Ra. Per stabilire il contatto con le potenze ordinatrici del Cielo, si fa un legame che unisce e sigilla la funzione delle tre regioni dell’Universo. E’ dall’esistenza di questo asse verticale che deriva la funzione mediatrice del Tempio. Come lo Spirito governa la Materia, l’asse verticale organizza lo spazio orizzontale. L’atto è simboleggiato dall’edificazione di una colonna realizzata dal Maestro d’opera. Sulla base del centro incarnato dalla colonna, il Maestro d’opera traccia un cerchio che manifesta l’orizzonte. Per definizione il cerchio non possiede orientamento. Al levar del sole e al suo tramontare, l’ombra della colonna che si proietta sul cerchio segnerà due punti che determineranno il primo asse del Tempio. Questo asse primitivo che orienta il cerchio all’Est e all’Ovest è chiamato Decumano. La data scelta nel ciclo stagionale indicherà la dedica della cattedrale. Ad esempio il 15 agosto per Notre Dame de Paris. La posizione zenitale del Sole segnerà, con l’ombra della colonna, il Cardo, o asse Nord-Sud. La croce cardinale ricostituisce le diagonali del quadrato del Cielo: lo spazio è qualificato. L’operazione seguente mira a stabilire un secondo quadrato inscritto nel cerchio primitivo e che fisserà con i suoi angoli la posizione dove saranno edificate le grandi colonne della crociera del transetto.

La Cattedrale è dedicata alla Vergine, perché come Maria concepisce il Figlio, così chi entra nel Tempio, con una certa preparazione, può concepire nel proprio cuore, il Cristo.

Questo quadrato della Terra, in opposizione al quadrato del Cielo, realizza lo spazio della sostanziazione materiale della cattedrale. Bisogna dunque inscrivere nel cerchio originale uno spazio quadrangolare che darà il modulo geometrico dell’edificio, vale a dire la larghezza della navata e del transetto. Questo modulo, o rapporto, sarà traslato nei due assi Est-Ovest e Nord-Sud dando tutte le proporzioni della cattedrale. Il primo quadrato, o quadrato del Cielo, dà l’orientamento fisso, la dedicazione, vale a dire la volontà del Cielo. Il quadrato della Terra è quello dell’incarnazione del principio celeste. Il modulo, una volta fissato, è tracciato con l’aiuto di due cerchi dello stesso diametro centrati sui punti d’intersezione dell’asse Est-Ovest con il cerchio primitivo. Lo spazio orientato diviene il centro delle 6 direzioni dell’Universo, in cui il punto di concorso (di incontro) è materializzato dalla colonna al centro del cerchio originario. Una volta terminata la traccia di base la colonna sarà distrutta, ma la sua funzione di asse del mondo sarà assicurata dalla guglia al centro della crociera, vera antenna della cattedrale. L’unione dei due quadrati del Cielo e della Terra produce un ottagono che si ritrova nella forma degli antichi Battisteri o dei campanili delle chiese romaniche. Se la traccia inizia dall’incrocio con la colonna, la costruzione al contrario comincia con l’abside, vale a dire con l’Est che rappresenta la nascita del mondo. Nell’antichità cristiana si chiama abside l’estremità della navata centrale della basilica, estremità a forma di semicerchio elevato a guisa di conchiglia, in fondo al quale si trova il seggio del vescovo. Questa parte corrisponde al Santo dei Santi e vi trova posto l’altare.”

I tre piani dell’Universo

I tre livelli dell’universo si trovano nel piano verticale e orizzontale della Cattedrale (Schwarz, 2012):

  1. I Cieli – le volte – il coro
  2. La Terra – il suolo e le colonne – il transetto
  3. Mondo sotterraneo – Cripta – la navata

Il mondo sotterraneo

Il mondo sotterraneo è il luogo tenebroso, sede delle potenze oscure dell’inferno, non l’inferno stesso, e di ciò che preesiste al nostro mondo terrestre. Il seme, impiantato sottoterra, germoglia grazie alle forze invisibili che apportano energia e vita al seme che deve morire per rinascere. Queste forze sono rappresentate dalla Vergine Nera, che spesso si trova nelle cripte come accade ad esempio a Puy o a Chartres. Storicamente il santuario sotterraneo, una grotta o una caverna, fu il luogo di culto dei primi cristiani, dove celebravano i loro riti e da dove è nato il seme della cristianità. La cripta rappresenta anche il mondo dei morti dove è detenuto il passaggio segreto fra la vita e la morte e fra la morte e la vita. E’ l’opera al nero degli Alchimisti. Benchè l’uso della cripta nella liturgia cristiana sia poco conosciuto, vi si attribuiscono funzioni inziatiche di fondamentale importanza. La cripta è propizia alla nuova nascita dell’uomo, spesso i battisteri, come accade a Aubeterre, trovano luogo in questo luogo oscuro e umido. L’uscita dalla cripta alla luce del giorno è assimilabile alla nascita alla vita spirituale.

Simbolicamente il mondo sotterraneo può essere associato al labirinto. Il più conosciuto è quello di Chartres, chiamato “lega di Gerusalemme”, il cui diametro misura più di 12 metri. Il labirinto ha un ricco simbolismo che merita un incontro a parte.

La terra

Nella terra l’uomo percorre ugualmente i tre mondi, partendo dalla navata, simbolo del mondo sotterraneo, passando dal transetto, luogo di trasparenza fra la natura umana e quella divina, dirigendosi infine verso il coro, l’unica parte sollevata dal mondo terrestre e immagine della volta celeste.L’incarnazione si realizza sulla terra. L’anima vive sulla terra dove tutto è regolato dal ritmo delle stagioni e delle ore del giorno. La terra è il luogo del dualismo, dell’alternanza degli opposti, simbolizzati dal pavimento a scacchi bianchi e neri. E’ il luogo del combattimento. Simbolicamente rappresenta la seconda fase della trasmutazione alchemica, l’opera al bianco o illuminazione.

Il cielo

Rappresentato dalla verticale della Cattedrale. Nelle alzate trovano posto le vetrate, veicoli della Luce e quindi delle potenze celesti veicoli della Luce divina. Sede della luce il Cielo evoca la Gerusalemme Celeste. Mondo diurno che regge la realizzazione spirituale, il perfezionamento dopo l’illuminazione, che trova il punto ideale nella chiave di volta, il cielo per eccellenza della Cattedrale. E’ nella chiave di volta che si trova la coesione di tutta la costruzione, dove si concentrano tutte le forze che sono diffuse attraverso le colonne, a immagine del cielo che ordina i principi sulla terra. Come una nave rovesciata, la Cattedrale naviga nel Cielo.